Intanto, caro blog, ben trovato. So di non essere stato molto presente negli ultimi tempi.
I troppi impegni hanno finito per rendermi afasico. E, peraltro, questo tipo di cose funzionano meglio quando le “puoi” fare rispetto a quando senti che le “devi” fare (vale per quel che dicevamo con Michiko)
Ciò detto.
L’argomento del giorno è “facebook”. Premetto che sono convinto dell’argomentazione buddhista che non siamo che la persona che vive in questo istante e che tutte le persone che siamo state in passato sono, per l’appunto, “state”. Non siamo noi. Sono altro.
Orbene, se vengo taggato in una foto di venti anni fa e riprendo contatto con i miei compagni del corso di teatro del liceo, se scopro che due compagni di classe sono morti, se vengo coinvolto in qualche bizzarra riunione di qualche entità estinta, partecipo a questi paralleli mondi virtuali con il mio essere attuale (e su questo non ci sono dubbi o dovrei essere Spock di Star Trek nella famosa puntata in cui era cattivo, irrazionale e col pizzetto – per intenderci, nell’universo dello specchio) ma sento in qualche modo che a quegli incontri partecipa ANCHE la mia essenza precedente.
La mia essenza attuale probabilmente se ne frega di quella precedente. O ha appena cominciato a capire che sarebbe stato opportuno essere più indulgente con lei. E l’indulgenza necessita tipicamente la distanza.
Quindi, percepisco che io e tutte le possibilità che scaturiscono dai miei “stati” passati cominciamo a essere davvero in troppi per la blogosfera. E anche per la mia vita.
E, considerato che l’unico reale sono io (sicuro?), ho abbastanza chiare le idee su chi debba andarsene.
Una delle migliori letture dell’Estate scorsa: Come diventare un buddha in cinque settimane.
Imbarcatomi nell’agile libello acquistato in svendita in un centro commerciale emmezeta della mia amata Puglia, convinto di aver acquistato per 3.90 Euro un totale di 3.50 Euro di fregnacce new age, ho scoperto con non poca meraviglia che:
- il metodo suggerito funziona (e anche alla svelta e con poco sforzo);
- le considerazioni “generali” che stimola nella mente sono tutt’altro che banali.
In particolare, il tema “caldo” del momento che mi porta a parlarne è quello della “procrastinazione” e la sua principale causa scatenante (almeno per me): l’idea che ci sia sempre una soluzione migliore, un metodo superiore, un costo inferiore (a parità di qualità).
Per differenza, mi sembra di poter dire (suffragato anche da qualche tecnica life-hacker alla Getting Things Done) che certe volte nella vita è preferibile cominciare a fare la cosa in cima alla lista piuttosto che pensare a prioritizzare la lista.
O peggio ancora a valutare se la lista è corretta, o se ci sono altre liste, o se in generale è opportuno lavorare utilizzando liste, o se non sarebbe meglio cambiare lavoro, o evitare di lavorare in assoluto,o… [lo portano via…]
Quindi: rompere il “loop” del pensiero sul pensiero (che è la prima tappa del percorso buddha proposto dal libro) e, per parafrasare la beneamata “big blue”: “cominciare a fare”.
A proposito di GTD: il miglior tool open source su piazza per applicarlo? ThinkingRock!
Vi ricordate la piccola deliziosa libreria di “c’è posta per te“?
Due irragionevoli libraie romane, immemori del finale del film (ricorderete che la libreria chiude e Meg Ryan si fidanza, finalmente, con Tom Hanks) hanno deciso di provare a mettere su qualcosa di simile.
La libreria è minuscola ma davvero ben fornita. Le libraie gentili e disponibili a dare ottimi consigli anche alle mamme più irriducibilmente “spigolose”. Ci sono laboratori pressoché di continuo.
Insomma, secondo me, un posto in cui andare.
Dimenticavo: ovviamente il sito web è una mia creazione (grazie Mambo!). Però credo ci sia almeno un altro buon motivo per cui quella libreria mi sta così simpatica…
“Ciò che è reale è razionale; e ciò che è razionale è l’autoerotismo”
Trovata esattamente così su wikipedia ieri mattina verso le 11.00.
Fatto salvo che non avrei voluto trovarmi nei panni di qualche malcapitato studente di liceo che avesse deciso di acculturarsi su vita ed opere di Hegel tramite la celeberrima enciclopedia online proprio ieri, trovo che la frase sia assolutamente straordinaria.
p.s. due ore dopo, il tutto era stato rimesso a posto. Wikipedia funziona…